Ortoressia_Dottssa Annarita Lutzu Psicologa Bologna

ORTORESSIA: mangiare sano o disturbo alimentare?

Dal greco Orthos (giusto) e Orexis (appetito), indica l’ossessione psicologica per il mangiare sano e si basa su conoscenze superficiali e disfunzionali delle corrette regole alimentari. Si tratta di un fanatismo alimentare che porta la persona ortoressica a disprezzare chi non mangia sano.
L’ortoressia è considerata un disturbo alimentare, una forma di dipendenza a carattere ossessivo compulsivo in cui la fissazione è relativa alla qualità, più che alla quantità, del cibo ingerito. L’ortoressico non è affetto da patologie organiche che implicano un’alimentazione selettiva.

PERCHE’ E’ PERICOLOSA PER LA SALUTE

L’ossessione per i cibi sani porta ad una eccessiva selezione dell’assunzione di alimenti ristretta a poche categorie. Impiego di una grande quantità di tempo nella ricerca e nell’acquisto degli alimenti a scapito di altre attività, fino a coltivare in prima persona verdure e ortaggi e cottura particolare, utilizzo di un certo tipo di stoviglie.
Il mantenimento rigido di queste regole ossessive possono portare ad isolarsi dagli altri. Una sola trasgressione può causare una serie di conseguenze emotive a cascata, quali colpa, rabbia e umore depresso, fino a somatizzazioni di disturbi fisici (indigestioni, nausea, vomito) che vanno ad esacerbare la rigidità alimentare per recuperare autostima.
L’ossessione nei confronti del cibo può associarsi anche ad altre forme maniacali come l’ossessione per l’esercizio fisico, per la pulizia, per massaggi e cure estetiche e spesso anche alla fobia dei farmaci.

COME CURARE L’ORTORESSIA

Il primo passo verso è risconoscere l’ortoressia e non confonderla con una pratica alimentare sana. Come per gli altri disturbi del comportamento alimentare è necessario rivolgersi ad uno psicologo che aiuti l’ortoressico, attraverso un lavoro sulle emozioni, a riappropriarsi di una sana percezione del proprio corpo, affinché questo non venga privato di alimento, soprattutto quelli contenuti in dolci e grassi (può essere utile sottolineare l’importanza della tradizionale piramide degli alimenti per l’equilibrio alimentare).
In generale, è consigliabile avvalersi di un’équipe multidisciplinare composta da psicoterapeuti, medici e nutrizionisti, attraverso un’azione integrata tra il paziente e la famiglia.
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