Da una prospettiva neurobiologica l’innamoramento alza la dopamina che è un neurotrasmettitore stimolante di intenso piacere, euforia, eccitazione, rilasciato come nell’uso di cocaina e altre droghe, e coinvolta nelle principali dipendenze. Ecco spiegato da un punto di vista biochimico perché l’amore può dare dipendenza. In questo senso l’amore può dare dipendenza, cioè può avere l’effetto di una droga con conseguenze similari come me insonnia, perdita di attenione, tolleranza, astinenza.

Parallelamente, nell’innamoramento, se da un lato, aumenta la dopamina, dall’altro, si osserva una diminuzione di serotonina, un neurotrasmettitore che normalmente provoca sensazioni positive e promuove il buon umore, può essere associata a depressione, disturbi ossessivi-compulsivi, ansia e impulsività.

Questi complessi processi biochimici e psicologici, che agitano nuclei emotivi ed affettivi sono alla base dell’innamoramento che può sbocciare in pochi centesimi di secondo, il cosiddetto colpo di fulmine e interessano dodici aree cerebrali differenti. La particolare codifica di comunicazione del cyberambiente può alimentare ed amplificare i processi neuronali descritti e creare illusioni potenti.

In alcuni casi questa dinamica di incontri virtuali si sviluppa in relazioni durature, in taluni casi, invece, può creare false aspettative e disillusioni nel momento in cui si incontra la persona reale, a meno che non si voglia continuare a tenere e trattenere il rapporto nella magia del cyber ambiente.

Queste sono alcune piccole pillole di un argomento complesso se volete approfondirne gli aspetti potete contattarmi, sarò lieta di ascoltarvi.