DIFFICOLTA’ A DORMIRE: UNA PROSPETTIVA NEUROBIOLOGICA

La qualità del sonno è fondamentale sul potenziamento di altre funzioni cognitive come apprendimento, concentrazione e attenzione, e sulla capacità di partecipare attivamente alla vita sociale. Molti studi invece indicano che il riposo favorice il mantenimento dell’equilibrio psico-emotivo della persona, stabilizzando il tono dell’umore, allentando le tensioni e riducendo i livelli di ansia e stress e il consolidamento delle memorie che influisce direttamente sull’apprendimento.
PERCHE’ LE PERSONE POSSONO AVERE DIFFICOLTA’ A PRENDERE SONNO
Eventi traumatici non elaborati dalle normali risorse di autocura di cui ogni individuo dispone, possono attivare strutture cerebrali come l’amigdala che alimenta emozioni negative in risposta ad esperienze di forte disagio agendo su altri nuclei che tendono a produrre una iperpolarizzazione sinaptica che causerà una sorta di cortocircuito delle memorie emotive responsabile dello stress e dell’insonnia. È come quando si attivano tutti gli elettrodomestici che ci sono in casa: avviene un corto circuito.

COSA SI PUO’ FARE
Spesso le persone tentano di mettere meccanismi di stabilizzazione emotiva quali distrarsi, spesso e inutilmente con il telefonino. Se questo non funziona possono ricorrere a psicofarmaci che però non sono tesi a curare l’origine del disagio che ha provocato l’insonnia: l’esperienza traumatica.
L’EMDR è un metodo psicoterapico, accanto al colloquio psicologico, che può aiutare ad aggiustare il cortocircuito delle memorie emotive e ripristinare l’omeostasi.
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